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Remo De Vico
1. Parte I 05:21
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Ad ogni ciclo dell’ esistenza umana possiamo assegnare una differente metamorfosi di quella identica cascata di liquidi che qui definiamo, per terminologica comodità di sintesi, pioggia. A quel primo ciclo che è la nascita umana, appartiene la pioggia di sperma, liquido caduto che dà vita. Al secondo, ossia alla vita vera e propria, appartiene la pioggia di sangue, che altro non è che sperma in atto, attualità dinamica, fluido vivente appunto, in cammino, laddove “il nostro camminare è un cadere continuamente trattenuto” (Arthur Schopenhauer). Infine, al terzo ciclo, che si risolve nella morte, appartiene la pioggia di polvere. Polvere va qui intesa come ciò che resta del sangue rappreso, non più vivo, deceduto, decaduto, che si secca, diventa duro e inizia a frantumarsi ineluttabilmente, fino ad addivenire talmente leggero e friabile da esser presto sparso via dal vento. Metamorfosi di un’ unica identità liquida, inconsistente, evanescente. “Metamorfosi I: Il ciclo dell’acqua” di Remo De Vico, conferma i presupposti basilari di quanto detto: nell’ anima dell’ uomo piove sempre, mentre il suo destino è asciugarsi.
Malista
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